sabato 21 marzo 2015

ECOREATI


Dopo il voto positivo del Senato sul ddl ‪#‎ecoreati‬, ieri è iniziata la discussione del provvedimento in Commissione Giustizia della Camera. Noi nel frattempo abbiamo "traslocato" a Montecitorio per stare col fiato sul collo ai deputati e per ricordargli che non devono cambiare‪#‎neancheunavirgola‬
http://www.legambiente.it/…/ecoreati-inizia-liter-commissio…

lunedì 16 marzo 2015

PRESA DIRETTA RAI3



Ieri sera a PRESA DIRETTA su RAI 3 abbiamo visto Serena Carpentieri di Legambiente Nazionale, ha parlato dell'indagine BEACH  LITTER, il progetto europeo sull'identificazione dei rifiuti presenti sulle spiagge italiane. Nella mappa era presente anche la spiaggia di Policoro, come circolo abbiamo contribuito alla raccolta dei dati per il monitoraggio della spiaggia ionica. Nel link è possibile conoscere i dati.

http://legambientepolicoro.blogspot.it/2014/06/beach-litter.html
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domenica 15 marzo 2015

NONTISCORDARDIME' 2015

Risultati immagini per foto manopole per termosifoni


Quest'anno, il circolo LEGAMBIENTE di Policoro, in occasione della giornata nazionale NONTISCORDARDIME', dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici, CHIEDE, al comune di Policoro le manopole per la regolazione dei termosifoni da regalare alle scuole dell'obbligo di Policoro. Questa richiesta la riteniamo importante per la vivibilità corretta all'interno delle aule, non è possibile tenere spesso le finestre aperte perchè i termosifoni, essendo senza manopole, restano bloccati al massimo e gli insegnanti non possono regolare la temperatura, i bambini sudano e rischiano di ammalarsi facilmente. 

E' inaccettabile questo spreco energetico e pagare bollette salate per eccessivo calore durante le ore scolastiche antimeridiane, mentre, paradossalmente, durante le ore scolastiche pomeridiane, i termosifoni vengono spenti e i bambini e gli insegnanti stanno al freddo.
E' necessario poter autonomamente regolare la temperatura al fine di stabilire un microclima corretto ed evitare sprechi: si inquina meno e si offre più salute agli operatori scolastici. Salvo che il comune faccia installare un dispositivo elettronico per mantenere la temperatura giusta nelle ore di permanenza del personale scolastico onde evitare che la temperatura sia mal gestita a danno dell'ambiente e della salute dei propri cittadini.
Come circolo di Legambiente, consigliamo di investire nelle energie rinnovabili per un'energia più pulita e più efficiente che non danneggia l'ambiente. Quindi, ci sembra opportuno che il comune di Policoro si mobiliti per collocare al più presto sui tetti delle scuole pubbliche i pannelli solari, da poter fornire alle scuole energia, non solo per il riscaldamento nei periodi freddi o per il raffreddamento nei periodi caldi, ma per tutte le attività che hanno bisogno di elettricità. 
Bisogna fare delle scelte oculate se vogliamo essere una città all'avanguardia nel rispetto dell'ambiente, non dimentichiamo che è anche l'Europa che ce lo chiede.

venerdì 13 marzo 2015

Il corretto riciclo
dei pneumatici
 fuori uso


Strumenti educativi per la classe

Ecopneus

 


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tel. 06-86268425
scuola.formazione@legambiente.it 

giovedì 12 marzo 2015

RECUPERO olio vegetale


Formazione on line per il recupero dell'olio vegetale
Come recuperare l'olio vegetale esausto e trasformarlo in energia termica ed elettrica: al via l'attività formativa online lanciata nell'ambito del progetto LIFE+ Recoil
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domenica 8 marzo 2015

ECOREATI


<p>Ermete Realacci (foto Infophoto) </p>
Articolo pubblicato il: 08/03/2015
"Bisogna fare presto" e "non cambiare una virgola" al testo licenziato dal Senato, "perchè quando il ddl sugli ecoreati diventerà legge cambierà il corso dei processi e nessun reato finirà più nel nulla come è stato il caso Eternit o di Casale o di Bussi sul Trino soggetti a strumenti che oggi sono troppo deboli". E' Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, a delineare con l'Adnkronos come il ddl sui reati ambientali modificherà gli scenari, all'indomani delle parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sull'esigenza nel nostro paese di non "gestire la questione ambientale con l'esclusiva ottica dell'emergenza". Appena approdato alla Camera dopo il via libera del Senato, il ddl sui reati ambientali, che porta la firma dello stesso Realacci e dei deputati Salvatore Micillo di M5S e Serena Pellegrino di Sel, "è un lavoro che vede coinvolti tantissimi esponenti del Parlamento" e le parole di Mattarella "sono di grandissima importanza" osserva Realacci.
Il ddl "è rimasto fermo troppo tempo a Palazzo Madama dopo l'ok della Camera di un anno fa e tutto questo -evidenzia- a causa di pressioni molto forti". Ma, sottolinea, al Senato "si è risolto una problema chiave, facendo rientrare i reati colposi". "Se pensiamo che Schettino è stato condannato a 16 anni per un reato colposo che non per questo non andava perseguito, tutto ciò -spiega- vale anche per l'ambiente, per gli ecoreati. Reimmettere nella norma i reati colposi è un segnale anche per la società civile". Dunque, ribadisce Realacci, a Montecitorio "ora non va cambiato nulla". Molte, segnala, "le modifiche migliorative approvate sulla definizione dei reati ambientali, la prima riguarda la definizione del delitto di inquinamento ambientale: non è più una compromissione 'grave o irreversibile' dell’ecosistema, né 'una compromissione o un deterioramento durevoli dello stato preesistente' ma è diventato 'una compromissione o un deterioramento significativi e misurabili'. La seconda prevede aggravanti in caso di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale".
Ma Realacci tiene a dare la vision ed il cambio di passo per la società e per la lotta alla criminalità organizzata che arriva con la norma sugli ecoreati: "Nel 2001 ci fu in innalzamento delle pene sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi, da quel momento si sono potute aprire molte indagini". Con il "Ronchi bis è partita una svolta" ricorda, riferendosi all'ex articolo 53 bis del decreto Ronchi (attuale art. 260 del Dlgs 152/2006), approvato nel 2001 che punisce con la reclusione fino a 6 anni chi organizza il traffico illecito dei rifiuti, che "ha istituito nel nostro ordinamento il delitto di attività organizzata di traffico illecito di rifiuti". Da quel momento, ricorda ancora Realacci, "è stato possibile usare le intercettazioni, le rogatorie, strumenti giuridici internazionali". "Un bel colpo alle ecomafie" osserva. "Se prima con un carico di cocaina entravi nell'occhio del ciclone della giustizia, dopo questo provvedimento la mannaia -insiste- potevi farla cadere anche su chi trafficava in rifiuti tossici". Ed i clan della camorra coinvolti nei traffici di rifiuti sono molti e potenti: Alfieri, Belforte, Bidognetti, Birra –Iacopino, Casalesi, Crimaldi, Fabbrocino, Galasso, La Torre, Mallardo, Marfella, Mazzacane, Moccia-Maione, Nuvoletta, Schiavone. E anche i numeri delle ecomafie parlano chiaro.
Stando al dossier Ecomafie di Legambiente, dall’entrata in vigore del delitto di attività organizzata di traffico illecito di rifiuti, aggiunge le persone arrestate sono state ben 1.367, oltre 4.000 quelle denunciate e 698 le aziende coinvolte. Forse ancora più significativo è il numero relativo ai procedimenti penali aperti presso le Direzioni distrettuali antimafia: 253, iscritti tra l’agosto del 2010, data in cui è entrata in vigore la norma che assegna la competenza delle indagini alle Dda, e il 31 dicembre 2012. Insomma, conclude Realacci, "il ddl sui reati ambientali dà un segnale fortissimo anche culturale". Stando alle nuove definizioni del Senato, il testo licenziato a Palazzo madama prevede per i reati di inquinamento ambientale da 2 a 6 anni di carcere con un multa da 10mila a 100mila euro; inoltre chiunque abusivamente provoca un disastro ambientale è punito con la reclusione da 5 a 15 anni; la messa in pericolo colposa dell'ambiente viene punita con le stesse pene previste dalle fattispecie di inquinamento e di disastro ambientale - a seconda dei casi - ridotte di un terzo. Dal Senato, infine, stabilite altre due fattispecie di reato: l'omessa Bonifica e la tecnica trivellazione 'air gun' che diventa fuori legge, la confisca e il coordinamento delle indagini con l'Agenzia delle Entrate e il Procuratore nazionale antimafia.

venerdì 6 marzo 2015

ECOREATI

Il 4 marzo 2015 
E' stata una giornata importante nella nostra battaglia per l’inserimento degli ecoreati nel codice penale. Il Senato, dopo una attesa di circa un anno, ha approvato il Disegno di legge che introduce quattro delitti ambientali (inquinamento ambientale, disastro ambientale, trasporto e abbandono di materiale radioattivo, impedimento al controllo) nel nostro ordinamento. Un anno in cui non abbiamo mai smesso, insieme a voi, di chiedere ai senatori di non aspettare oltre e di mettere fine a una anomalia gravissima del nostro sistema penale che ha portato alla vergogna delle sentenze Eternit e Bussi, per citarne solo alcune.  

Grazie per aver mandato tweet e email, firmato l’appello In nome del popolo inquinato, condiviso i nostri richiami su facebook. Non siamo stati zitti e i senatori hanno sentito la nostra voce.

Ma non è ancora finita. Il Senato ha apportato una serie di modifiche  al testo (per noi positive):  è stata finalmente cancellata la non punibilità dei reati colposi in caso di bonifica, che Confindustria ha tentato di mantenere fino all'ultimo, e sono stati apportati ulteriori miglioramenti al testo grazie al voto favorevole della maggioranza, del Movimento Cinque Stelle e di Sel. Il testo deve quindi tornare alla Camera per essere ridiscusso e votato di nuovo.  

Abbiamo aspettato troppo, non vogliamo aspettare oltre. La Camera dei deputati metta subito all’ordine del giorno dei lavori il disegno di legge sugli ecoreati e approvi senza fare modifiche questa riforma di civiltà per fermare una volta per tutte i ladri di futuro.
Non abbassiamo la guardia, staremo col fiato sul collo anche ai deputati a partire dai prossimi giorni. Insieme.